Decreto Clima: verso la fine dei sussidi alle fossili?
Sull’emanando Decreto Clima, di cui circola in questi giorni una nuova bozza, circolano anticipazioni Ansa che parlano del cruciale tema del taglio agli incentivi alle fonti fossili e di un aumento dei fondi per la rottamazione.
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Sulla travagliata genesi del nuovo Decreto, era stato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa una settimana fa, rispondendo ai giornalisti, ad annunciare che lo stesso Decreto Clima è alla ricerca della sua versione finale, con una copertura finanziaria di tutte le misure introdotte, visto che lo stesso Ministro, sul suo profilo Facebook, aveva sottolineato di trattarsi di “un testo molto ambizioso, che deve interfacciarsi con quanto si sta stabilendo nella legge di bilancio, e quindi ogni singola misura merita una piena condivisione”, aveva scritto il ministro sulla sua pagina Facebook alla fine dello scorso mese.
Le ultime anticipazioni dell’Ansa parlano infatti di una bozza del Decreto Clima con un nuovo importante aggiornamento che confermerebbe, tra l’altro, la presenza di alcuni degli interventi cassati in prima istanza, come la delicata questione dei sussidi ambientalmente dannosi, per il quali lo stesso Ministero dell’Ambiente ha condotto una accurata indagine dalla quale emerge che, solo nel 2017, l’Italia ha sostenuto con ben 19,3 miliardi di euro, in forma di agevolazioni, finanziamenti o esenzioni con un impatto negativo su risorse naturali, biodiversità e clima. Non solo il dato risulta in crescita rispetto al passato, nettamente superiore di ben 4 miliardi a quello dei sussidi ambientalmente favorevoli (vedi post “Sussidi ambientalmente dannosi: ancora 19 miliardi in Italia”).
Sull’ultima versione del Decreto Clima si parla adesso di un taglio progressivo dei sussidi dannosi con una riduzione da stabilire in Legge di Bilancio. Come scrive l’agenzia ANSA che ha potuto visionare la bozza “gli importi sono per il 50 per cento destinati ad un Fondo del Ministero dell’Economia, finalizzato al finanziamento di interventi in materia ambientale e di sostegno alla transizione ecologica del settore industriale.
Nell’emanando provvedimento verrebbe confermato anche l’impegno sul fronte della riduzione dell’inquinamento atmosferico, attraverso uno specifico ddl di miglioramento della qualità dell’aria, che il Governo presenterà al Parlamento, con l’istituzione di un fondo, definito come ‘Programma sperimentale buono mobilità’ dedicato ad incentivare la rottamazione dei vecchi veicoli, con la versione attuale del Decreto Clima, che incrementa il budget a 255 milioni di euro ed estende il bonus fino alla classe Euro 3.
Come ha sottolineato al riguardo lo stesso Ministro dell’Ambiente Sergio Costa “Tutto il governo è impegnato in questo lavoro che costituirà il punto centrale, la norma quadro del green new deal. E poco importa la data: dovesse servire anche una o due settimane in più non importa. È essenziale invece che il provvedimento indichi una nuova visione, un cambio di paradigma per le scelte che verranno. E così sarà”.
La Redazione di Ecquologia