DGIST

Dalla Corea del Sud un super filtro contro le microplastiche

Un team di ricerca del Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology (DGIST) ha messo a punto un polimero poroso con proprietà fototermiche, capace di assorbire e rimuovere in tempi ultrarapidi le microplastiche fenoliche e i contaminanti COV nell’acqua.

Minuscole, non visibili all’occhio umano e, soprattutto, presenti ovunque. Le microplastiche, dalle profondità oceaniche alle vette delle montagne più alte al mondo, sono oramai divenute il contaminante più diffuso e pervasivo. Tanto da insediarsi fino al sangue umano. Ancora poco noti poi i danni alla salute. Ma quello che è certo è che le particelle plastiche hanno colonizzato anche le catene alimentari, interferendo nelle funzioni biologiche di molte specie. Ovviamente il loro principlae vettore è ancora rappresentato dall’acqua, dei fiumi, dei laghi e degli oceani. Ed è per questo che molte delle linee di ricerca per contrastare questi inquinanti sono concentrate su soluzioni filtranti.

Sono stati molti i sistemi di purificazione e filtraggio delle acque testati negli ultimi anni, sempre con grandi difficoltà a separare o smaltire le microplastiche a causa delle loro micrometriche dimensioni. Tutto questo con particolare riferimento alle nano-particelle, di dimensioni inferiori ai micron, che presentano problemi difficilmente superabili, come l’intasamento delle membrane utilizzate.

A risolvere il problema è oggi un team di ricerca del DGIST, in Corea del Sud. I ricercatori hanno messo a punto un nuovo materiale poroso capace di rimuovere la quasi totalità di microplastiche in acqua in tempi rapidissimi.  

Fino ad oggi i materiali porosi a base di carbonio hanno presentano alcune limitazioni dovute al tasso di adsorbimento lento. Rendendo necessaria un’elevata energia termica per il riciclaggio.  Il team del professor Chi-Young Park è riuscito a sintetizzare un polimero poroso con eccellenti prestazioni di adsorbimento, partendo da un precursore economico. Sulla molecola è stato introdotto un gruppo funzionale idrofilo per consentire una rapida cattura di microinquinanti in un ambiente acquatico. Il filtro messo a punto si è dimostrato efficace nel rimuovere oltre il 99,9% delle microplastiche dall’acqua in appena 10 secondi. Con il materiale che può anche essere riutilizzato più volte senza decadimento delle prestazioni. Una versione fototermica del polimero è in grado di assorbire la luce solare, convertendola in calore e utilizzarlo per eliminare i composti organici volatili (COV).

Il professor Park Chi-Young, autore dello studio

“La tecnologia che abbiamo sviluppato è una tecnologia di purificazione dell’acqua senza rivali con la più alta efficienza di purificazione al mondo. Rimuove oltre il 99,9% di microplastiche fenoliche e contaminanti VOC in acqua ad altissima velocità. Ci aspettiamo che sarà una tecnologia universale con un’alta efficienza, economica e in grado di purificare l’acqua contaminata e fornire acqua potabile anche in aree dove non c’è alimentazione elettrica”.

Per approfondire: Water Pollution, a Major Environmental Contamination Issue, Solved by Developing Eco-friendly Materials Capable of Purifying Water at High Speed with Inexpensive Raw Materials

Leggi anche River Cleaning: nuovi progetti europei

Redazione

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