Da Aper il Rapporto Rinnovabili 2010-2011

L’Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili (Aper) ha pubblicato il “Rapporto Rinnovabili 2010-2011. Situazione e prospettive delle fonti rinnovabili in Italia”, contenente il punto della situazione per quanto riguarda lo sviluppo delle fonti alternative, i problemi esistenti e le prospettive per il futuro.

Secondo il documento, la domanda nazionale lorda di energia elettrica (circa 326 TWh) è stata soddisfatta dalle fonti rinnovabili per soli 75 Terawattora (TWh), dei quali oltre 40 provenienti dal cosiddetto “idroelettrico storico”, che, come rileva il presidente di Aper, Agostino Re Rebaudengo, non è ulteriormente espandibile.


L’associazione, dunque, auspica uno sviluppo decisamente maggiore del settore delle rinnovabili “pure”, soprattutto in virtù dell’esito del referendum anti-nucleare. La quota che nel mix energetico nazionale era affidata all’atomo, ovvero il 24% del fabbisogno lordo complessivo, dovrebbe, secondo Re Rebaudengo, essere ora ridistribuita tra le diverse fonti “low carbon”.

«A tal fine – dice – auspichiamo che (nel 2020, ndr) 52 TWh vengano prodotti dalle rinnovabili, che così contribuirebbero al mix elettrico annuo per 150 TWh (pari al 40%) e i restanti 38 TWh provengano dalle fonti fossili (possibilmente termoelettrico “ambientalizzato”) che contribuirebbero così per 225 TWh (pari al 60%)».

Una sfida che, considerando la situazione di partenza, appare davvero molto impegnativa.

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