CoSviG e DTE a “La via italiana alle Smart Cities”

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“La via italiana alle Smart Cities: modelli ed esperienze all’avanguardia” è l’appuntamento organizzato da Provincia di Pisa e Camera di Commercio in programma il 5 e 6 luglio a Pisa dove due anni fa è nato il Forum “Green City Energy”.


Negli ultimi anni le città hanno assunto un ruolo di primo piano come centro in cui affrontare con risposte concrete le grandi sfide globali a cominciare dalla lotta al cambiamento climatico. Lo confermano le tante iniziative in campo europeo e internazionale tese a promuovere e a supportare l’azione degli Enti locali sulle fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile.

Tra queste il Patto dei Sindaci è tra le iniziative di maggior successo per spingere le amministrazioni locali a farsi promotrici di impegni concreti nella lotta ai cambiamenti climatici, così come l’approccio della riorganizzazione urbana verso un sistema “intelligente e sostenibile” come quello configurato nella smart city sta diventando sempre più un riferimento per ripensare le città in chiave sostenibile sia sotto l’aspetto ambientale che sociale.

Non solo, la smart city rappresenta un modello che offre anche l’opportunità di sviluppo economico, di stimolo delle filiere produttive, di attivare interventi di recupero urbano, in cui l’innovazione tecnologica fa da supporto alla riorganizzazione dei servizi ed è motore di nuova economia.

L’approccio smart city porta poi a considerare la città come un sistema complesso di molteplici organismi in relazione tra loro, che impone di operare secondo un quadro strategico all’interno del quale trovano posto e devono essere valutati i singoli piani settoriali.

La provincia e il comune di Pisa stanno lavorando in questa direzione e il Forum “Green City Energy” creato nel 2010 che giunge quest’anno alla sua terza edizione, è divenuto l’appuntamento di riferimento del territorio toscano e nazionale per coloro che operano nell’ambito dello sviluppo competitivo e sostenibile delle città ed in particolare della “Smart City”.

Dopo l’evento in programma a Pisa i prossimi 5 e 6 luglio, il Forum compirà diverse tappe lungo lo stivale: a settembre sarà a Torino, poi a Bari a ottobre e infine a Genova a novembre 2012 con la seconda edizione di Green City Energy ONtheSEA.

Il primo evento del Forum, “ La via italiana alle Smart Cities: modelli ed esperienze all’avanguardia” si pone l’obiettivo di proseguire il confronto avviato ormai da alcuni anni sui progetti e le tecnologie all’avanguardia per la produzione di energie rinnovabili nelle città.

A questa prima sessione del 5 luglio parteciperà tra gli altri Loredana Torsello – Coordinatore del Polo di Innovazione Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico (PIERRE)- che porterà come esempio l’esperienza toscana di interazione tra tutti gli attori in campo per la realizzazione di progetti innovativi.

Questo tipo d’interazione tra tutti gli attori in campo, dal sistema della ricerca alle imprese, dai centri di servizi agli enti, per la realizzazione di progetti innovativi potrà quindi costituire il Modello Toscana Green: ad oggi sono circa 300 le imprese che hanno aderito a PIERRE, per un complessivo di circa 15.000 addetti e oltre 15 miliardi di fatturato.

Il Polo si configura infatti come una struttura di servizi volta a mettere a disposizione facilitazioni alle imprese e a stimolare la definizione di obiettivi strategici, per le stesse imprese, in tema d’innovazione oltre a ricercare tecnologie che si possono rivelare utili ai partner. Il ruolo di PIERRE è inoltre quello di animatore per far crescere la cultura d’impresa e la creazione di reti, così da rendere più gestibile la predisposizione di progetti complessi e per l’avvio di progetti di ricerca applicata, con il coinvolgimento diretto delle imprese beneficiarie, delle sperimentazioni e delle innovazioni da adottare nei processi produttivi.

Le attività di supporto si distinguono nell’individuazione di opportunità di sviluppo del business, nell’individuazione di competenze, soluzioni tecniche e fornitura servizi avanzati, nella presentazione di progetti (sono 15 quelli che il PIERRE ha incubato in occasione del bando unico R&S della Regione Toscana) anche di filiera, su temi di comune interesse, quali: mobilità elettrica in area metropolitana, solare a concentrazione e geotermia messi a sistema per il teleriscaldamento, applicazioni ad uso civile di fotovoltaico innovativo, efficienza energetica in moduli per eco-building, propulsione elettrica a idrogeno, pompe di calore geotermiche a ciclo aperto, materiali fotonici nano strutturati per applicazioni fotovoltaiche, tecnologie e progetti innovativi in geotermia, integrazione di rinnovabili termiche con efficienza energetica, stoccaggio per utenze off-grid, pale eoliche di nuova generazione e smart micro grid anche in ambito portuale.

La seconda sessione (il 6 luglio) sarà dedicata allo “Sviluppo delle rinnovabili e integrazione dei sistemi di produzione energetica in ambito urbano“, e, in questo caso, Armando Burgassi di CoSviG introdurrà l’esperienza dei teleriscaldamenti geotermici in funzione ed in via di attuazione e sviluppo nelle aree geotermiche toscane.

Il teleriscaldamento si è sviluppato in Toscana nell’area geotermica tradizionale utilizzando il calore geotermico e con le stesse caratteristiche si è poi concretizzato anche in altre realtà arrivando adesso a servire quattro comuni delle aree geotermiche (Santa Fiora, Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance, Monterotondo Marittimo) per un totale di quasi 5.000 utenze e circa 1,5 milioni di metri cubi di edifici riscaldati.

Il risparmio conseguente è pari a circa 12.000 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) e a circa 16 milioni di metri cubi di metano ogni anno, cui corrisponde una mancata immissione di anidride carbonica in atmosfera di circa 38mila tonnellate l’anno.

L’uso diretto della geotermia come fonte di calore è inoltre impiegato per fini produttivi da dodici aziende in cinque comuni compresi sia nell’area geotermica tradizionale che sul monte Amiata. Il calore viene utilizzato per riscaldare 25 ettari di serre, per mantenere costante la temperatura nelle celle di stagionatura di caseifici e salumifici o per altri usi industriali, con un risparmio complessivo pari a circa 14300 TEP, 19 milioni di metri cubi di metano e la mancata immissione di oltre 44mila tonnellate di C02 in atmosfera. A questo si deve aggiungere il risparmio in termini economici per le aziende, quantificabile, ad esempio nel caso di serre, tra il 60 e il 70% rispetto ad un sistema di riscaldamento tradizionale basato su fonti fossili.

Riguardo agli scenari futuri del teleriscaldamento geotermico in Toscana si dovrebbero ultimare a breve le reti di teleriscaldamento, in corso di realizzazione o in fase di gara, a Radicondoli, Chiusdino, Monteverdi Marittimo e Montieri, mentre si sta valutando la possibilità di realizzare progetti di teleriscaldamento in altri comuni, tra cui Massa Marittima e Volterra. Nel lungo periodo le potenzialità e il futuro sviluppo dei teleriscaldamenti geotermici sono fortemente legate ad alcuni fattori, ovvero i risultati delle indagini relative ai permessi di ricerca richiesti, l’evoluzione della normativa vigente in ambito regionale e nazionale e a come si evolveranno –a vario livello- i sistemi di incentivazione.

Per promuovere gli sviluppi futuri dei teleriscaldamenti, CoSviG sta lavorando al GEOCOM, il progetto europeo per una Comunità Geotermica di cui il Comune di Montieri è uno dei protagonisti più importanti.  GEOCOM rientra nell’iniziativa della Commissione Europea “Concerto”, pensata per incoraggiare le comunità locali nello sviluppo di iniziative concrete verso la sostenibilità e un’alta efficienza energetica.

Il progetto ammesso per l’Italia è quello presentato dal comune di Montieri per realizzare un impianto di teleriscaldamento utilizzando il calore geotermico e riqualificando allo stesso tempo il centro storico dal punto di vista dell’efficienza energetica e dell’uso integrato delle fonti rinnovabili, grazie al finanziamento di un milione di euro messi a disposizione dalla Commissione Europea.

Inoltre CoSviG partecipa, insieme a numerosi partner europei, tra cui EGEC (European Geothermal Energy Council), anche al progetto GEODH (Geothermal District Heating) che ha come obiettivo ultimo la diffusione dei riscaldamenti geotermici e l’abbattimento delle barriere normative che ancora ne ostacolano lo sviluppo.

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