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Cop26: se il buongiorno si vede dal mattino…
La Cop26 si terrà a Glasgow tra pochi mesi, un Summit climatico che oscilla tra grandi aspettative e rassegnazione. I cambiamenti climatici stanno già colpendo duramente intere regioni e Paesi e secondo gli analisti, se le attuali politiche non cambieranno radicalmente, avremo un incremento di circa 3°C in atmosfera da qui al 2100.
Il Climate Action Tracker rivela in questo grafico i Paesi che con gli attuali sistemi produttivi non sono in grado di mantenere le emissioni al di sotto dei 2°C previsti dagli accordi di Parigi e mostra le temperature che il pianeta raggiungerebbe se le politiche non venissero drasticamente modificate. Secondo lo scenario gran parte delle Nazioni europee, insieme ad Australia, Canada, Regno Unito, Sud America e Nuova Zelanda, non hanno ad oggi avviato azioni adeguate a contrastare l’innalzamento delle temperature e se continueranno con le stesse politiche contribuiranno all’aumento di 3°C al 2100. Peggiori le previsioni di Cina, Russia, Argentina, le cui politiche climatiche sono valutate come altamente insufficienti a contenere l’aumento delle temperature. Ancora più preoccupante è il fatto che gli Stati Uniti non siano categorizzati, nel sito del CAT si legge infatti che a causa delle enormi differenze tra le politiche climatiche di Trump e quelle che Biden sta mettendo in atto, le analisi dell’impatto delle azioni climatiche USA fino ad oggi non sono complete e non lo è nemmeno lo scenario che rivela il target climatico che potrebbero raggiungere sotto il governo Biden.
In conclusione le politiche attuali ci porteranno ad un aumento delle temperature di 2,9°C in pochi decenni!
Viste queste previsioni, la Cop26 incarna la speranza che i governi passino dalle parole ai fatti e si presentino con politiche concrete e attuabili nel breve termine. Purtroppo già il Summit in sé, come tutti gli altri fino ad oggi, rappresenta una spesa economica e climatica eccessiva e inutile. I costi previsti per la realizzazione della Cop26 a Glasgow sono di 250 milioni, secondo le autorità della polizia Scozzese.
Secondo il Guardian sono 20.000 i delegati previsti dei 196 Paesi che prenderanno parte alle trattative della Cop26. Nonostante le restrizioni causate dal Covid 19 e la quantità di inquinamento che produrrà l’evento tra l’organizzazione logistica ed i trasporti per i delegati che arriveranno in Inghilterra dalle varie parti del mondo, il Governo inglese e dai “veterani” delle Nazioni Unite, è stato fortemente voluto un evento fisico.
Nel frattempo Alok Sharma, ministro inglese Presidente della Cop26, ha fatto visita ai Capi di Stato di 30 Paesi per portarsi avanti nel confronto politico ed economico e rendere più semplici le trattative di Glasgow. Per questo è stato fortemente criticato da ambientalisti e media inglesi, e difeso da altri, tra cui il Guardian che ad Agosto titolava: Alok Sharma sta tentando di salvare il mondo. “Gli è concesso volare per farlo?”
Lo sapremo solo a novembre, se il numero di delegati che presenzieranno alla COp26 sarà adeguato e se i negoziati saranno efficaci, cosa ad oggi non ancora mai verificatasi durante i Summit climatici.
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