Comunità energetiche. Anche il Veneto ha la sua legge
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con voto unanime la legge che riconosce e promuove le comunità energetiche.
Si tratta di un intervento legislativo in una materia concorrente tra Stato e Regioni, l’energia, di rinnovata attualità per la crisi energetica e il contrasto al cambiamento climatico.
Il testo fa sintesi di tre proposte di legge iniziali, presentate rispettivamente dalla Giunta, da Cristina Guarda e da Arturo Lorenzoni. E dà attuazione alle direttive della Commissione europea che impongono di agevolare i gruppi di cittadini che si organizzano per forme di autoconsumo dell’elettricità.
Le comunità energetiche sono gruppi di persone, imprese e soggetti pubblici che condividono la produzione in proprio e il consumo di energia elettrica. Hanno l’obiettivo di favorire l’autoconsumo, di contenere i costi e produrre benefici per i soci della comunità, e non di realizzare profitti.
I 9 articoli del testo di legge definiscono le comunità energetiche e i gruppi di auto-consumo che agiscono collettivamente (ad esempio famiglie di un condominio). E ne stabiliscono gli obiettivi di autoconsumo e non di profitto. In particolare si chiarisce che le comunità energetiche sono soggetti produttori di energia. A patto che la quota di questa sia destinata all’autoconsumo da parte dei membri sia almeno il 60% del totale.
Le dichiarazioni di Arturo Lorenzoni, Professore di Economia dell’Energia all’Università di Padova, Consigliere Regionale del Veneto
COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI: APRIAMO ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA DAL BASSO
In Regione abbiamo approvato, e all’unanimità, la legge regionale sulla promozione delle Comunità di Energia Rinnovabile, di cui sono stato Correlatore.
Quando ho cominciato a lavorare sul tema avevo vent’anni e più capelli. Era la mia tesi di dottorato. E non mi sarei aspettato di essere qui a Palazzo Ferro Fini per presentare un Progetto che mi sta così a cuore. Per questo il traguardo di oggi mi sembra ancora più significativo.
Finalmente la Regione doterà di strumenti idonei i Comuni, gli Enti, le imprese, i Cittadini per istituire le Comunità che hanno il fine di combattere la povertà energetica. In pratica per rendere i costi dell’energia bassi e fissi per cittadini, imprese, strutture pubbliche. Potremo produrci la nostra energia dove è più opportuno.
Grazie al gruppo che mi ha accompagnato in questo progetto: Cristina Guarda, Elena Ostanel, Andrea Zanoni, Stefano Valdegamberi e Roberto Marcato. Ancor di più vale questa legge, perché approvata da maggioranza ed opposizione insieme: le buone pratiche politiche sono buone per tutti. E credo di poter dire con cognizione che oggi il Veneto è la regione con la legge più avanzata sul tema. Tanti anni di studio danno i loro frutti!
Il comunicato stampa di Cristina Guarda, imprenditrice agricola e Consigliera Regionale del Veneto
Fiera della conclusione dell’iter legislativo delle Comunità Energetiche. L’unione di 3 progetti di legge, quello promosso da Europa Verde – Verdi e quelli di Arturo Lorenzoni assieme ad Elena Ostanel e dell’Assessore Roberto Marcato. Ora questo percorso, che ci ha visti collaborare con grande passione, deve essere divulgato quanto più possibile. Fino ad arrivare al comune più piccolo, ad ogni famiglia e impresa. Ecco perché è essenziale mettere come priorità il compito promozionale, divulgativo e formativo!
Alla luce dei gravissimi ritardi del Ministero nel definire i decreti attuativi e di ARERA nel formalizzare le regole per gli aspetti di sua competenza, ritardi inaccettabili, dobbiamo puntare oggi a far partire subito l’attività di promozione delle Cer. Farlo però con soli 10.000 euro, le risorse stanziate dalla Giunta, sarebbe stato impossibile quanto imbarazzante per tutti!
È così grazie all’ emendamento di Europa Verde, approvato e sostenuto da tutti in Consiglio regionale, la legge può essere operativa fin da subito. Possiamo infatti contare su investimento di 100mila euro quest’anno per la loro promozione. Un passaggio fondamentale per consentire di sfruttare al meglio questo periodo di attesa degli atti mancanti. E in attesa di discutere nel prossimo Bilancio regionale di risorse dignitose anche per sostenere gli investimenti ed i costi di realizzazione delle CER. Saremo pronti all’azione!
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