Colonnine di ricarica veloce in autostrada: il Governo accelera Esecutivo Draghi in pressing: servono colonnine di ricarica veloce in autostrada, per la diffusione della mobilità pulita

Colonnine di ricarica in autostrada: il Governo accelera

Colonnine di ricarica veloce in autostrada. Un presupposto cruciale per la diffusione dell’auto elettrica. Su questo fronte vi è una promessa di accelerazione da parte del Governo. Infatti, mentre in ambito urbano si può risolvere con soluzioni come la ricarica domestica tramite wallbox, sulle autostrade si rendono necessarie le stazioni fast e ultra fast.

Importante quindi l’intervento del Ministro Enrico Giovannini, in occasione del webinar “Verso un trasporto merci a zero emissioni al 2050 in Italia” (Video), organizzato da Motus-E e Kyoto Club. Secondo il Ministro è necessario attivarsi affinché siano realizzati gli obiettivi fissati da diverse normative. A partire dal decreto legislativo 257/2016, che ha recepito in Italia la direttiva europea Dafi: Directive alternative fuel initiative. E come la legge Bilancio 2021 del Governo Conte.

Secondo Giovannini il Governo sta provando ad accelerare i piani di realizzazione delle infrastrutture per la ricarica con i concessionari autostradali. Superando un problema connesso alla legge Bilancio 2021, non molto chiara. In sostanza non si capisce bene chi debba fare cosa e chi debba controllare o sanzionare chi.

La posizione di Motus-E

Secondo l’associazione le stazioni fast e ultra fast in autostrada nel nostro Paese sono ancora rarissime. Fattore questo, percepito come un disagio da parte dell’utente. Le arterie autostradali invece avrebbero bisogno di una più capillare diffusione di punti di ricarica ad alta potenza (almeno 100 kW). Agevolando così anche spostamenti extraurbani. Con uno sviluppo della rete autostradale complessiva di 6943 km, si rende necessario un programma preciso a sostegno della diffusione della mobilità elettrica.

La posizione di Federauto

La sigla che raggruppa le concessionarie auto ricorda che la legge Bilancio 2021 imponeva di realizzare sulle autostrade una rete di infrastrutture di ricarica ad alto voltaggio entro il 30 giugno 2021. Ma il piano di copertura è bloccato quasi del tutto. L’Autorità di regolamentazione dei trasporti ha approvato una delibera che stabilisce in fine febbraio 2022 la data ultima per pubblicare i requisiti per i bandi. Tempi che, secondo Federauto, risultano essere inadeguati e incompatibili con quelli previsti dagli obblighi comunitari e nazionali. In un tale contesto si renderebbe necessario un intervento normativo da parte del Governo Draghi, per limare le inadeguatezze della legge di Bilancio 2021.

L’attività di Ionity

Nel frattempo Ionity sta installando infrastrutture ad alta potenza (HPC, High Power Chargers, a 350kW) lungo le autostrade. Un progetto che prevede una stazione con sei punti di ricarica disponibili ogni 120 km lungo corridoi di attraversamento identificati dal programma europ-e. Almeno 400 nell’intero Continente, 50-60 dei quali in Italia.

fonte articolo: clubalfa.it

Redazione

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