Climatizzare la casa? Pompe di calore e geotermia!

Uno studio di Elemens, reso pubblico in un convegno organizzato dal Kyoto Club, indica la rotta che come GIGA abbiamo preconizzato da oltre 15 anni, ovvero la svolta finalmente matura per riconvertire il riscaldamento e il raffrescamento negli edifici con la soluzione delle pompe di calore con scambio geotermico o con scambio ad aria.

I dati li potrete leggere aprendo il PDF allegato, molto semplice da capire, ma la sostanza è che con la svolta tecnologica, rappresentata nel convegno da Riccardo Bani di Teon e di ARSE, delle pompe di calore di produzione italiana ad alta temperatura gran parte dei sistemi di riscaldamento esistenti si potranno riconvertire dalle fonti fossili con un  rendimento energetico migliore del 300%.

Il rendimento migliore diventa del 500% (rapportato ai condizionatori per fare fresco per l’estate) se le pompe di calore saranno abbinate allo scambio geotermico o comunque allo scambio idronico (in acqua), perché le pompe di calore non solo sono una evoluzione di alta efficienza energetica ma  risolvono con un unico impianto sia le esigenze invernali che estive degli edifici di qualunque taglia o dimensione.

Nei paesi nordici le pompe di calore geotermiche si sono sviluppate da molti anni proprio a causa dell’enorme beneficio determinato dallo scambio geotermico in climi particolarmente freddi, dato che la terra, come spesso ricordiamo, ha una temperatura nel sottosuolo sempre ampiamente sopra lo zero e inoltre le lunghe distanze e la ridotta densità di popolazione non hanno favorito la diffusione facile degli altri sistemi fossili sia individuali che a rete. In tali paesi si sono diffusi quindi anche i pavimenti radianti che, nonostante le temperature rigide, risolvevano il problema delle basse temperature raggiunte dalle pompe di calore.

In Italia la vera svolta che sta portando alla diffusione delle pompe di calore è venuta dal raggiungimento delle alte temperature che consentono di riconvertire anche i riscaldamenti basati sui radiatori, senza dover quindi mettere mano ad una ristrutturazione profonda degli appartamenti, e dai cambiamenti climatici che determinano ogni anno in vaste aree mediterranee temperature torride del tutto invivibili senza dotarsi di condizionatori. La Pompa di calore dà ai condizionatori un’efficienza appunto superiore del 500% perché i 15 gradi (più o meno ) permanenti del sottosuolo in estate bastano ed avanzano per raffrescare.

Una piccola nota finale la dobbiamo fare per la polemica montata da alcuni siti contro la parte dello studio che parla di biomasse legnose e che le tiene in campo, ovviamente per i luoghi dove avranno un futuro, come paesi di montagna con filiera corta per la produzione del cippato e del pellet: ecco invece di notare l’enorme svolta rappresentata dalle pompe di calore si è preferita un’inutile polemica contro tecnologie, pur residuali ma certamente rinnovabili se usate come indicato. Hanno cercato di infilare una pagliuzza negli occhi dei lettori per non voler far vedere la trave che noi invece vi abbiamo indicato.

Fabio Roggiolani e Giuliano Gabbani di GIGA/Free

Scarica lo studio elaborato da Elemens per Kyoto Club ed Arse

Redazione

Articoli correlati