Bollette di luce e gas: slitta ancora la piena liberalizzazione del mercato al 2020

Arriva dal Decreti Milleproroghe, appena approvato in Parlamento prima della pausa estiva, l’ennesimo rinvio della piena liberalizzazione del mercato di energia elettrica e gas, con l’abrogazione del Servizio di maggior tutela che passa dal 1 lulgio 2019 al 1 luglio 2020, facendo seguito ad una serie di rinvii a partire dal 2016.

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L’obbligo di passare dal Mercato Tutelato dell’energia elettrica e gas slitta di almeno un altro anno ancora e non sarà più obbligatorio sottoscrivere un contratto con una società del libero mercato entro il primo luglio 2019, con il nuovo termine spostato al primo luglio 2020.

E’ deciderlo l’approvazione, da parte della Commissione Affari Istituzionali del Senato dell’emendamento al decreto Milleproroghe 2018 che ha spostato la data dell’obbligo del passaggio per tutti gli utenti al mercato libero.In base alle nuove determinazioni, chi non ha ancora un contratto di fornitura dell’elettricità e/o del gas con un operatore del libero mercato dell’energia, continuerà a pagare l’energia sulla base delle tariffe stabilite dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ex AEEGSI (link tariffe luce e gas sito ARERA).  Per i prossimi due anni quindi, le bollette di luce e gas non subiranno incrementi o decrementi diversi da quelli stabiliti dalla stessa ARERA.

Da anni in Italia esistono due mercati per la luce e il gas: quello “di maggior tutela” e quello “libero“. Nel primo i clienti pagano l’energia al prezzo stabilito dall’ARERA, cioè dallo Stato, mentre nel secondo pagano in base all’offerta che hanno accettato (molto spesso tramite chiamata del Call Center) all’atto della stipula del contratto con il loro fornitore.

Si tratta di una autentica giungla, quella maturata in questi anni ponte verso la piena consacrazione del Mercato Libero in Italia, fatta purtroppo anche di pratiche scorrette e di una autentica caccia all’accaparramento dell’utente da parte dei diversi operatori. Tutto questo bisogna dire, anche a fronte delle deludenti rilevazioni dei costi medi dell’energia pagata in bolletta nei primi anni di avvio del mercato libero per le utenze residenti, decisamente deludenti rispetto alle promesse ed alle tariffe del Servizio di Maggiore Tutela. Anche la stessa ARERA ha cercato di dare un supporto agli utenti con strumenti di accompagnamento come la “Tutela Simile” (link sito), per cercare di creare un limbo “palestra” per l’utente per prendere confidenza con gli operatori e le modalità del Mercato Libero.

In sostanza nessun fornitore privato del mercato libero, nella pratica, può fare prezzi inferiori a quello “pubblico” che è in buona sostanza il minimo prezzo redditizio per chi vende l’energia (oltre a tasse ed accise), ma alcuni fornitori possono fare offerte vantaggiose legate a specifiche clausole come l’abbandono di un altro operatore, l’acquisto “pacchetti” con altri beni o servizi etc etc…

E’ questo uno dei motivi alla base delle forti critiche arrivate da molte parti sulla obbligatorietà di aderire al mercato libero luce e gas, per la minore convenienza di questo mercato rispetto a quello tutelato, con la replica delle aziende operatrici nella vendita dell’energia, che replicano a queste accuse, citando il comparto della telefonia, un settore che grazie al mercato libero ha fatto registrare forti riduzioni di prezzo ed un progressivo ampliamento dell’offerta.

Oggi sono circa ben due terzi gli utenti che hanno contratti ‘tutelati’ (22 milioni famiglie del mercato elettrico e 18 milioni del gas). Dopo la abolizione del regime di maggiore tutela, deciso dal governo Renzi nel 2015, già in campagna elettorale molti esponenti dell’attuale maggioranza governativa avevano espresso grandi perplessità per la fine di un sistema che, anche per le associazioni dei consumatori, tutela maggiormente l’utente, proteggendolo dalle offerte, non sempre trasparenti dei venditori. Secondo l’attuale maggioranza di governo infatti non vi è ancora chiarezza e trasparenza delle offerte e, nel contempo, non è provato che il mercato dell’energia avrebbe replicato quello della telefonia (sia mobile che fissa) dove, effettivamente, la liberalizzazione ha determinato un effettivo calo dei prezzi.

Sugli intendimenti alla base di questo nuovo rinvio per la piena liberalizzazione del Mercato Libero, l’affermazione del sottosegretario con delega all’Energia, Davide Crippa: “Vogliamo utilizzare questo periodo di tempo concesso dal Parlamento per migliorare le condizioni per la realizzazione di un sistema competitivo che sia in grado di coniugare migliori prezzi per il consumatore con sicurezza e tranquillità delle famiglie, con contratti luce e gas chiari, trasparenti e senza condizioni vessatorie nei loro confronti“.

In sostanza secondo Crippa il rinvio è stato dovuto al fatto che, alla data del primo luglio 2019, non “sussistono le necessarie garanzie di informazione per i consumatori, di mercato, di competitività e di trasparenza. Lavoreremo da subito con tutti i soggetti coinvolti come ARERA, AGCM, operatori del settore e Consumatori al fine di raggiungere l’obiettivo fondamentale di garantire alla collettività un mercato energetico efficiente, sostenibile e trasparente“.

Un passaggio senza dubbio travagliato che richiede ancora passaggi fondamentali in termini di trasparenza, in nome e per la garanzia dell’utente ed un periodo aggiuntivo che speriamo possa centrare gli obiettivi non ancora raggiunti in questo senso.

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