Arriva il traghetto fotovoltaico!

Un originale progetto di riconversione della navigazione in una della tantissime perle che costellano le nostre coste come il Parco delle Cinque Terre, portata avanti da una eccellenza spezzina come la Bi.Nav di Vincenzo Bianco, in questo articolo di Doris Fresco de La Gazzetta della Spezia.

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Alcuni giorni fa è stata data notizia della decisione della Giunta Esecutiva del Parco delle Cinque Terre e della conseguente proposta di istituire un servizio di trasporto pubblico locale marittimo da espletarsi nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre.
Nella stessa occasione, i Sindaci hanno incaricato il Direttore Scarpellini di avviare i contatti con i settori di competenza di Regione Liguria, Provincia della Spezia e comuni, al fine di individuare le procedure dirette alla creazione del trasporto di linea via mare. “L’iniziativa- si legge nella nota– è pensata per garantire un servizio più efficiente in termini di riduzione degli impatti, delle tariffe e di rispondenza alle esigenze di mobilità della popolazione residente nel territorio delle Cinque Terre”.

Dunque è chiaro l’obiettivo ultimo, ma restano molte incognite sui tempi di realizzazione e sulle modalità. Si fa avanti però la Bi.Nav, azienda tutta spezzina, con sede a Sarzana e proprietaria di brevetti innovativi ed in grado di rispondere a numerose esigenze del nostro Golfo, come il problema della viabilità marittima. Alcuni dei loro progetti, come Horus (imbarcazioni ad impatto 0), potrebbero rivoluzionare il turismo non solo delle Cinque Terre, ma dell’intero Golfo della Spezia.
La tecnologia Horus è di fatto un impianto a propulsione elettrica ad energie rinnovabili caratterizzato dall’applicazione di pannelli fotovoltaici ad elevato rendimento di ultima generazione ed un parco batteria anch’essa di ultima generazione: “Un progetto importante- spiega Vincenzo Bianco, di Bi.Nav– che si inserisce perfettamente in quelle che sono le politiche legate al turismo del Golfo e del Parco”. Una mobilità ‘green’, amica dell’ambiente e, di conseguenza, un passo avanti importantissimo per quello che si chiama turismo sostenibile.

Non solo: “Si tratta di tecnologia che permette numerosi incentivi e sgravi finanziari”, dunque un risparmio anche monetario sia per l’Ente che per il consumatore finale che in questo modo sarebbe davvero incentivato a scegliere il trasporto marittimo, anziché quello via terra.

“Abbiamo già effettuato diversi studi di fattibilità e tutta la fase progettuale è conclusa- prosegue Bianco- La nostra tecnologia è già stata scelta ed applicata in diversi ambiti in più parti del mondo. Disponiamo di prodotti che possono essere utilizzati per la gestione di emergenze, potabilizzazione delle acque, ma anche per lo studio degli andamenti turistici. Nello specifico, Horus è stato studiato, progettato e brevettato come un impianto ed una metodologia per l’abbattimento drastico sia dei consumi che delle emissioni inquinanti riducendo l’impatto ambientale. Si tratta di un impianto dotato di propulsione elettrica che si basa sull’utilizzo di pannelli fotovoltaici come fonte primaria per la generazione dell’energia consentendo così di navigare abbattendo i costi in termini di emissioni e rumori grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici ad elevato rendimento”.
I ‘traghetti elettrici’ potrebbero rivoluzionare completamente la viabilità del Parco e del Golfo, percorrendo tratte ad oggi inesistenti. Inoltre, prevedendo nuovi punti di scalo, anche con l’ausilio delle banchine di ricarica pensate da Bi.Nav e alleggerendo il traffico in strada, molte problematiche verrebbero risolte e si offrirebbe al turista un’esperienza in più, proprio perché il panorama della città e della costa viste dal mare rappresenta di per sé un’attrazione.

Bi.Nav non è solo Horus, ma tra i suoi prodotti vanta l’ormai famoso Sun Cube, una vera e propria isola energetica trasportabile, alimentata da pannelli fotovoltaici, da miniturbine idrauliche e da mini pale eoliche che garantiscono potenze da 3 a 17 kw accumulati e successivamente erogati nell’arco di 24 ore. Tecnologia che Bi.Nav applica in numerosi campi e che ha portato alla creazione di ‘Mol- moduli operativi per il lavoro’ ovvero spazi autoalimentati ed energicamente indipendenti strutturati per fronteggiare emergenze, diventando, ad esempio studi medici. “Pensando al nostro territorio, questi moduli potrebbero essere tranquillamente utilizzati per le spiagge”. Sappiamo che oggi le strutture balneari devono essere smontate a fine stagione e poi rimontati ed i Mol hanno proprio questa caratteristica: una versatilità unica ed un impatto ambientale pari a 0, dunque l’ideale per un Golfo che vuole diventare eccellenza nel mondo del turismo esperienziale e sostenibile.

Link sito Bi.Nav.

Link articolo originale de La Gazzetta della Spezia

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