AIAB: ecco il pane che tutela la salute e la biodiversità
A Perugia la tappa del Treno Verde dedicata alla scoperta dei frumenti antichi.
Pani preparati con metodo bio e con farina proveniente da “grani antichi” saranno valutati da consumatori in un test organolettico organizzato oggi da Aiab – Associazione Italiana Agricoltura Biologica sul Treno Verde di Legambiente e FS.
I pani proposti sono realizzati con farro Monococco, grano del Faraone (Khorasan) e con i frumenti teneri più utilizzati in Umbria prima dell’industrializzazione dell’agricoltura: Abbondanza, Gentilrosso, Verna, Biancola, S. Pastore e Bolero. Quest’ultimo, che è il frumento tenero più coltivato in biologico, è utilizzato come test di confronto.
“Un assaggio che unisce il gusto dei consumatori alla salvaguardia della biodiversità, alla tutela delle caratteristiche genetiche e nutrizionali che l’omologazione delle tecniche colturali e della produzione industriale stanno cancellando. Il biologico è la risposta non solo allo strapotere dell’agroindustria e all’inquinamento ambientale da pesticidi, ma è anche la strada per riscoprire i sapori e il piacere del mangiar bene”, spiega il presidente di AIAB Umbria Marjatta Heliste.
A Perugia, la degustazione di pani biologici per testare le caratteristiche organolettiche delle panificazioni ottenute da antiche sementi di frumento e promuovere una filiera del pane che sia buona, sana e ad alto contenuto nutritivo è organizzata da AIAB Umbria, Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria e Università degli Studi di Perugia all’interno del progetto Nutrigran Bio per la sperimentazione di farine antiche finanziato dal piano di Sviluppo Rurale della Regione Umbria. Gli assaggiatori, che oggi saranno i cittadini in visita al treno verde, potranno apprezzare le differenze dei diversi pani e valutarne attraverso un questionario le caratteristiche di croccantezza, colore, fragranza, panificazione e gusto complessivo. Lo stesso test è stato replicato più volte con i consumatori dei gruppi di acquisto bio, frequentatori di ristoranti attenti alla sostenibilità delle materie, in fiere e manifestazioni a cui AIAB ha partecipato o direttamente promosso.
I risultati dei test, insieme a quelli ottenuti sul campo, serviranno a capire quali frumenti e quali miscele potranno entrare nel paniere produttivo delle aziende biologiche umbre.
Di fatto, le varietà di frumento antico sono accomunate dalla difficoltà di reperimento delle sementi presso le aziende certificate, dovuta alla standardizzazione delle specie e a una selezione basata soprattutto sulla produttività delle piante. La perdita di queste sementi ha portato a un abbassamento del grado di biodiversità delle campagne, con ricadute sulla salute delle piante e degli insetti utili alle coltivazioni bio. Le sementi sperimentate nel progetto Nutrigran Bio possono contribuire a reinstaurare un equilibrio naturale delle specie animali e vegetali ad esse legate.
Il secondo aspetto della sperimentazione è la spiccata attenzione alla salute umana. In primo luogo i frumenti antichi condividono un alto grado di digeribilità, dovuto a una bassa presenza di glutine. La panificazione delle farine tradizionali prevede inoltre un’addizione di preparati di germoglio di grano che rendono questi pani bio dei nutraceutici con alte proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato è quest’anno dedicato a “Tornare alla terra per seminare il futuro” in vista di Expo2015. “Quello del Treno Verde – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – è un viaggio tra i territori, le loro eccellenze e il ruolo che sono chiamati a svolgere in ambito internazionale anche in vista di Expo Milano 2015 che ci auguriamo rappresenti, nel segno della legalità, un momento per far chiarezza su come combattere la fame nel mondo, favorire un’alimentazione sicura senza cibi ogm e un’agricoltura sostenibile e di qualità.
Quella stessa agricoltura che stiamo raccontando a bordo del Treno Verde e che può e deve giocare un ruolo chiave nella lotta al consumo di suolo, nella mitigazione degli effetti ai cambiamenti climatici, nel rilancio dell’economia del Paese, nello sviluppo di un’economia verde creando nuova occupazione. Un’agricoltura che merita di essere favorita attraverso una politica ad hoc che riesca a cogliere la domanda di cambiamento che i cittadini e le aziende agricole più innovative chiedono e per cui vale la pena che si spenda metà del bilancio Unione Europea”.
Chiara Medini
PER SEGUIRE LE ALTRE TAPPE DEL TRENO VERDE :
http://www.legambiente.it/treno-verde-2015
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