Abbattimento emissioni auto: un aiuto dal regno animale
Una tecnologia, sviluppata dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Lund, si ispira alla biomimesi per realizzare un sistema di abbattimento delle emissioni dei gas di scarico.
Ancora una volta è Madre Natura ad ispirare offrendo la propria sapienza alla lotta contro lo smog. Parliamo infatti di uno studio derivato dal mondo degli insetti per una nuova tecnologia di abbattimento degli ossidi di azoto.
Lo scarabeo bombardiere è un coleottero caratterizzato da un particolare meccanismo difensivo. Quando si sente minacciato spruzza verso il nemico un liquido caldo e tossico. Si tratta di centinaia di gocce millimetriche al secondo, espulse dalle ghiandole addominali e in grado di accecare o uccidere i propri avversari.
In una collaborazione multidisciplinare con Swedish Biomimetics 3000 e l’Agenzia svedese per l’Energia, i ricercatori della Lund hanno deciso di replicare questo meccanismo. Integrandolo alla tradizionale tecnologia di abbattimento dei NOx.
Attualmente per la rimozione degli ossidi di azoto si ricorre alla riduzione catalitica selettiva (SCR) con l’iniezione di urea e la conversione dell’ossido nitrico in azoto e vapore acqueo. Con il limite però che tale sistema riesce a ridurre solo una quota parte degli NOx, richiedendo alte temperature. Il team di ricerca ha replicato il meccanismo del coleottero. Mettere così a punto un nuovo iniettore capace di ridurre radicalmente le emissioni di NOx e lavorando a temperature notevolmente inferiori. Si tratta di una innovazione che ha dimostrato di essere capace di abbassare anche la permeazione dell’ammoniaca.
Un risultato di tutto rilievo quello ottenuto. Non capita spesso infatti che la ricerca in biomimetica, cioè il tentativo di emulare modelli biologici, porti a prodotti finiti. Faurecia, uno dei principali fornitori dell’industria automobilistica, ne ha già acquistato i frutti.
Peter Larsson, membro del team di ricerca
“Come il coleottero bombardiere, otteniamo uno spray con tante piccole gocce calde che vengono iniettate ad alta velocità, rispetto al sistema odierno. Ciò facilita la miscelazione con i gas di scarico e si distribuisce meglio sulla superficie del catalizzatore”.
La Redazione di Ecquologia