Abbassare l’Iva sul gas? Un rimedio peggiore del male

Abbassare l’Iva sul gas? Basta con l’ipocrisia. Il caro bollette è l’ennesimo pretesto per varare nuovi inaccettabili regali all’industria fossile.

Mauro Romanelli, presidente Associazione Ecolobby

Caro Draghi, caro Cingolani, la vostra brillante trovata, contenuta nel decreto di emergenza contro i rincari delle tariffe, è davvero il classico rimedio peggiore del male. No Presidente, no Ministro, la risposta contro i rincari delle bollette non può essere abbassare l’Iva sul cambiamento del clima.

Abbassare l’Iva sui tornado, sulle siccità, sulle ondate di calore. L’iva sui tumori. L’iva sull’asma, sugli ictus, sugli infarti, che l’inquinamento urbano, provocato dalla combustione di gas, petrolio e carbone. ci regala ogni anno.

No, non è in alcun modo accettabile.

Non ci potete più rivendere che questa è l’unica strada per calmierare i prezzi e aiutare i più poveri, perché non è in alcun modo la verità. Dobbiamo dunque pensare che a questo mirava l’allarme di Cingolani sul rincaro bollette? A trovare l’ennesimo pretesto per foraggiare nuovamente, scandalosamente, contro ogni logica, il sistema fossile?

Insomma, davvero ora anche basta. Basta, soprattutto con l’ipocrisia e la doppiezza.

Non si può andare nel mondo a dire che il cambiamento climatico va combattuto con radicalità, perché siamo di fronte a un’emergenza epocale, fare addirittura mea culpa perché non stiamo rispettando gli obiettivi e poi perseverare negli stessi errori storici.

Proprio nelle ore in cui fiumi di ragazze e ragazzi in tutta Italia sono scesi di nuovo in piazza a ribadire che vogliono un futuro decente, il Governo italiano davvero non riesce a trovare di meglio che varare nuovi inaccettabili regali all’industria fossile.

Come se non bastassero i 20 miliardi di sussidi annui che persistono a pesare sulla fiscalità generale e che, nonostante le promesse reiterate negli ultimi anni, non sono mai stati diminuiti di un centesimo?

Se questa classe politica è in buona fede, e vuole combattere il caro bollette, può tranquillamente percorrere altre strade.

Si potrebbe ad esempio dare immediatamente un bonus forfettario monetario, a testa, per fronteggiare nell’immediato l’emergenza rincari e stabilire il diritto, per le famiglie povere, di richiedere al proprio Comune che metta in efficienza energetica e installi rinnovabili nella propria abitazione, con lavori e oneri di ogni tipo a carico del Comune stesso, come fosse una casa popolare, anche se è privata.

Se questo Governo ha scoperto oggi di aver a cuore i poveri (non sembrava, per la verità), dovrebbe aiutare i poveri a fare a meno del gas, a coibentare le case, a installare energie rinnovabili e dare un ristoro reddituale forfettario immediatamente a tutti per compensare i rincari.

Ma che cavolo c’entra diminuire l’Iva sul gas, incentivarne il consumo, accelerare, in nome dell’emergenza rincari, il suicidio climatico?

C’è davvero da rimanere basiti. Insomma, l’hanno fatto di nuovo. Un’altra volta.

Nel 2021, col Pianeta allo stremo delle forze che implora pietà, questa classe politica non riesce a liberarsi delle proprie compulsioni, dei propri errori reiterati e purtroppo, è difficile fare a meno di pensarlo, della propria propensione al servilismo e alla subalternità agli interessi dei più forti.

Mauro Romanelli Laureato in Biologia, genetista, si è occupato anche di economia ambientale, è stato responsabile Istruzione dei Verdi italiani e segretario dei Verdi della Toscana, assessore provinciale e consigliere regionale. Ha lavorato nel campo dell’assistenza alle persone con disabilità. Nel 2019 ha fondato l’Associazione Ecolobby.

Redazione

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